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Antichità

 Parco archeologico della Villa di Domiziano

Sabaudia (LT)

 Parco archeologico della Villa di Domiziano

Il Parco archeologico della Villa dell’imperatore Domiziano si trova sulla sponda orientale del lago di Sabaudia, all’interno del Parco Nazionale del Circeo.

La villa, di dimensioni notevoli (circa 46 ettari), presenta tre settori visibili e ben conservati: quello meridionale, costituito da un ampio edificio balneare con annesso impianto termale; quello centrale, occupato da una serie di grandi serbatoi di alimentazione, e quello settentrionale, composto da diverse strutture, tra cui spicca una grande peschiera rettangolare.

Nell’area termale si trovano diversi ambienti distribuiti intorno ad un quadriportico, caratterizzato da una pavimentazione di grande effetto, formata da tasselli di marmi policromi, con sfumature dal rosa al giallo, disposti a spina di pesce.

All’interno del quadriportico vi è un’ampia palestra, scoperta e originariamente pavimentata a mosaico. Il lato orientale è occupato da una latrina, con sedici sedute in marmo bianco e un pavimento in opus sectile ottenuto accostando preziose lastre marmoree di forma e di colore diversi.

Sull’altro lato del quadriportico sono collocati gli ambienti relativi all’impianto termale vero e proprio: lo spogliatoio, due frigidarium, il tepidarium, il calidarium, e un laconicum. In quest’area si trovano anche dei magazzini e una galleria di manovra che consentiva il passaggio sotterraneo degli schiavi addetti al funzionamento e alla manutenzione del complesso termale.

Superata una magnifica sala ad esedra, con grandi nicchie che erano occupate da statue, si accede ad un triclinio, dal quale, attraverso una passeggiata oggi interrotta dalla vegetazione, si poteva arrivare alla zona della peschiera, posta nel settore settentrionale.

L’imponente prospetto rettilineo della villa sulla sponda del lago è stato realizzato grazie ad una grandiosa opera di banchinaggio, mentre il rifornimento d’acqua era affidato ad un sofisticato sistema di approvvigionamento idrico, che si serviva di un acquedotto alimentato dalla sorgente Molella, e di vari serbatoi posti su livelli diversi. Di questi, due sono visitabili: la Cisterna dell’Eco, composta di due vani paralleli interamente foderati con un buon intonaco idraulico, e la Cisterna della Navi, così chiamata perché presenta sulle pareti interne degli interessanti graffiti raffiguranti imbarcazioni di età imperiale, tra cui una nave, all’interno delle cui vele vi sono le tracce della scritta “Nettunus rex okeani”. Le iscrizioni qui ritrovate richiamano quelle rinvenute a Pompei e sono in latino volgare.

Il nucleo settentrionale è articolato attorno alla peschiera di forma rettangolare absidata e rivestita in marmo bianco, circondata da un portico su tre lati: alle spalle di questa struttura vi è un corridoio diviso in due navate da una spina di colonne in laterizio, una grande cisterna e alcuni ambienti residenziali risalenti alle fasi precedenti della villa, tra l’età tardo repubblicana e la prima età imperiale.

La presenza di cospicui resti che affiorano dalla vegetazione ha attirato l’attenzione degli scavatori fin dalla tarda antichità, periodo a cui risalgono i primi scavi di spoliazione. Nel Settecento, durante il papato Papa Innocenzo XIII, sono stati condotti degli “sterri” che hanno portato alla luce decorazioni e importanti sculture come l’Apollo di Kassel. Alla fine del XVIII secolo, durante un’ulteriore campagna di scavi alla ricerca di materiali pregiati, è stata rinvenuta la statua di Fauno esposta ai Musei Vaticani. Sia nell’Ottocento che nella prima metà del Novecento i lavori di scavo sono stati condotti prevalentemente con l’intento di accumulare reperti pregiati per la vendita ed il collezionismo privato.

Lavori sistematici di pulizia e restauro sono iniziati nel 1977, a cui sono seguite indagini scientifiche nel 1995 e nel 2002 ad opera della Soprintendenza ai Beni archeologici del Lazio. Negli ultimi anni importanti lavori di studio, ricerca, restauro e accessibilità sono stati condotti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Provincia di Frosinone e Latina



Info utili


Orari:

Apertura su richiesta, scrivere a drm-laz.villadomiziano@cultura.gov.it

Biglietti:

Ingresso gratuito

Contatti:

drm-laz.villadomiziano@cultura.gov.it