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Mostre

Dal 16/12/2023 al 18/02

Alessandra Giovannoni – Pietre illuminate

Viterbo (VT)

Alessandra Giovannoni – Pietre illuminate

Museo nazionale etrusco di Rocca Albornoz – piano mezzanino – piazza della Rocca – Viterbo

16 dicembre 2023 – 18 febbraio 2024

Nei saloni del mezzanino di Rocca Albornoz, sotto alle grandi volte trecentesche, si tiene la personale di Alessandra Giovannoni, artista romana di vasta esperienza espositiva, attiva fin dalla fine degli anni Ottanta e riconosciuta in ambito nazionale e internazionale. La mostra espone una trentina di pezzi, tra grandi tele e materiale grafico che ne documenta il processo creativo. La personale vuole testimoniare gli ultimi vent’anni di lavoro della pittrice, tra paesaggi urbani, per i quali è nota ai più, vedute del parco di Villa Borghese, scorci monumentali e più discosti. Alla ricca produzione esposta, si aggiungono due grandi tele che la Giovannoni ha voluto dedicare alla città che ospita la sua mostra.

Il Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz è alla seconda personale dedicata all’arte contemporanea. Dal 16 dicembre 2023 apre le porte alle tele e alle carte di Alessandra Giovannoni, artista romana di vasta esperienza espositiva, attiva fin dalla fine degli anni Ottanta e riconosciuta in ambito nazionale e internazionale.
La rassegna si articola su quattro sezioni e circa 20 opere di grandi dimensioni, oltre che un ricco repertorio di carte, bozzetti e schizzi preparatori. La sua più che trentennale esperienza figurativa non ha visto interruzioni, cedimenti, né indebolimento della vena creativa e dell’originalità stilistica. Le migliori firme della critica italiana e straniera, fin dagli esordi alla fine degli anni ’80, hanno riconosciuto alla Giovannoni la centralità nel pano- rama contemporaneo e i più importanti repertori l’hanno inclusa tra gli artisti più apprezzati.
La mostra viterbese nasce con l’intento di fare il punto sugli ultimi vent’anni di produzione, isolando alcuni suoi topoi iconografici ricorrenti e riflettere sulle sorgenti e sugli sviluppi di questa indomabile felicità di composi- zione, colore e luce, di questa libertà figurativa, di questa cultura pittorica intrisa di vitalità, sentimento della natura e amore. Il filo conduttore non può che essere la luce, che nei suoi dipinti i non è soltanto naturale, ma emanata, quasi generata: si propaga dallo stesso colore e fronteggia l’ombra antagonista.
Il salone d’ingresso dedicato al Paesaggio urbano s’apre con una selezione di grandi tele con vedute cittadine luminose ed espanse, accese da quel ‘blu reale’ con cui la pittrice raffigura l’afa romana e i cieli d’estate. La Giovannoni traduce la bellezza folgorante di certi scorci, ma anche sintetizza con un lampo figurativo senza fronzoli né dettagli né metafore, tutto il senso tragico dell’esistenza che viviamo.
La sezione monotematica su Villa Borghese espone un enorme trittico del 2010, la cui collocazione darà l’impressione al visitatore di trovarsi nel parco. La Giovannoni. Raffigura la villa romana da sempre. Non c’è prato, fontana, viale, scultura, tempietto, lago o edificio inclusi nell’area verde, che non sia stato trasfigurato sulle sue tele. L’artista, la sua bicicletta e i foglietti di appunti fanno parte di Villa Borghese, ne sono genius loci.
Viterbo e le scale. L’artista ha dedicato alla città che accoglie il suo lavoro due dipinti che raffigurano il Palazzo dei Papi da diverse prospettive: lo scalone di accesso e la loggia interna con la fontana dagli stemmi pontifici. Il tema della scala, piuttosto insolito nella produzione della Giovannoni, è qui rappresentato da alcune sorprendenti tele mai esposte insieme, il cui colpo d’occhio lascia incantati.
L’ultimo settore espositivo vede lavori con muri e pareti. Nei suoi sprazzi di vita comune osservati dallo sguardo selettivo e puro dell’artista, un muro sbrecciato, un tubo di scolo o un’impalcatura possono suscitare lo stesso interesse di uno slargo monumentale o di uno scorcio paesaggistico. Alla Giovannoni i muri e le pareti parlano, e lei immobilizza in immagini folgoranti e commoventi.
Nei suoi dipinti è la verità degli uomini, della natura e delle cose a tracciare la storia. Ma poi sono la luce del sole che crea il volume, il blu reale del cielo, la prospettiva così espansa da oltrepassare il cono visivo, le staffilate degli aranci e dei viola che tagliano l’ombra, a bloccare la realtà nel tempo e nello spazio e ad assumere forme assolute e universali. Fuori dalle mode, fuori da ogni corrente, lontani da qualunque linguaggio riconoscibile e classificabile.

Alessandra Giovannoni è nata e vive a Roma. Ha studiato Architettura e successivamente si è diplomata in scultura all’Accademia di Belle arti sotto la guida di Emilio Greco, per poi sperimentarsi in tecniche incisorie e scenografie. Negli anni Ottanta comincia ad affermarsi come pittrice e nel 1986 esordisce nella sua prima per- sonale, alla Galleria al Ferro di cavallo, presentata da Antonio Mercadante.

Dal 1993 comincia a collaborare con la Galleria Il Segno e partecipa a innumerevoli personali e collettive, men- tre le sue opere sono acquisite dai principali musei italiani (tra gli altri, la Galleria comunale d’Arte moderna e contemporanea di Roma, i musei di Avezzano e d’Arte sacra di San Gabriele al Gran Sasso, di Villa San Giovan- ni) e da collezioni private (tra le quali quella della BNL per la collezione di arte contemporanea). Nel 2001 riceve dal Sindaco di Roma una medaglia per l’esecuzione di una serigrafia a colori.

Consegue numerosi premi (tra gli altri, in occasione de: la V edizione del Premio Kywanis, il XXXVI del Premio Avezzano, il XIX Premio internazionale Erice, il I Premio Ferrazzi, la LIX del Premio Michetti) e partecipa a importanti rassegne (quali la XII e la XIV Quadriennale di Roma, diverse Biennali d’Arte sacra, due mostre al Palazzo della Farnesina, Ministero degli Affari Esteri, e Parlamento Europeo) e illustra libri, racconti sui quotidiani (L’Unità, La Repubblica, il Corriere dello Sport), testi di didattica universitaria e raccolte. Suoi dipinti sono comparsi in alcune pellicole cinematografiche (regia di Fabio Volo e di Nanni Moretti).
La sua attività espositiva non ha mai visto interruzioni, tra personali, rassegne collettive italiane e internazionali. Tra le mostre più importanti degli ultimi anni, quella a Palermo, Loggiato di San Bartolomeo; a Marino, presso il Museo Civico Mastroianni; ad Anticoli Corrado presso il Museo Civico; al Museo Bilotti di Roma; all’Auditorium della Musica di Roma.

Hanno scritto di lei i più illustri critici e storici dell’arte, tra i quali: Maria Teresa Benedetti, Vincenzo Bilardello, Giovanna Bonasegale, Carlo Alberto Bucci, Maurizio Calvesi, Lorenzo Canova, Carlo Fabrizio Carli, Tiziana D’Achille, Fabrizio D’amico, Alberto Dambruoso, Plinio De Martiis, Marco Di Capua, Guido Giuffrè, Sergio Guarino, Lea Mattarella Antonio Mercadante, Augusta Monferrini, Lorenza Trucchi, Marco Tonelli, Ludovico Pratesi, Guido Rebecchini, Ruggero Savinio, Sebastian Schultze, Maria Grazia Tolomeo, Marisa Volpi Orlandini.




Info utili


Orari:

sabato 16 dicembre 2023 ore 17.00

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